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07/11/2005

Malware DRM, Sony ufficialmente denunciata
    
L'associazione italiana per le libertà digitali ALCEI non ha intenzione di lasciar correre la clamorosa vicenda del rootkit che i CD della Sony installano sui computer dei suoi clienti. Altre scoperte gettano nuove ombre sul colosso nipponico ..

Nel documento trasmesso al Nucleo Antifrode Telematica della Guardia di Finanza (v. link), ALCEI ricorda come gli esperti di sicurezza abbiano avvertito dei rischi causati dall'installazione del software Sony BMG, un rootkit pensato per gestire le tecnologie di Digital Rights Management (DRM) applicate dall'azienda su alcuni dei propri CD per limitarne le possibilità di copia da parte dell'acquirente.

ALCEI, che parla esplicitamente di "inserimento del virus" sui PC degli utenti, ricorda nell'esposto come "l'installazione di questo virus avviene in maniera assolutamente surrettizia e non trasparente, non essendo possibile per l'utente conoscere le modificazioni che l'installazione del sistema di DRM comporta al proprio sistema informatico, in quanto la mera accettazione della licenza EULA provoca l'automatica installazione del programma".

Secondo l'Associazione, dunque, Sony BMG Music Entertainment ha violato l'articolo 392 del codice penale, pensato per punire colui che "al fine di esercitare un preteso diritto, si fa arbitrariamente ragione da sé medesimo alterando, modificando o cancellando in tutto o in parte un programma informatico, ovvero impedendo o turbando il funzionamento di un sistema informatico o telematico".

La questione è tutt'altro che peregrina: basti pensare che persino la patch allestita in fretta e furia da Sony per consentire di rendere visibile il rootkit non rimuove quest'ultimo, operazione che invece richiede ulteriori, complesse azioni da parte dell'utente.

Come se non bastasse, Mark Russinovich, che per primo ha svelato l'esistenza del rootkit, ha ora segnalato sul suo blog come l'installazione della patch possa portare al blocco del computer in alcuni casi. Russinovich sottolinea anche come Sony richieda agli utenti di riempire un form online con il proprio indirizzo di posta elettronica al quale l'azienda intende inviare le istruzioni per la rimozione del rootkit: form che avverte in calce, spiega l'esperto, come "il tuo indirizzo email sarà aggiunto a varie liste marketing di Sony". Secondo ALCEI con la patch Sony ha ammesso nei fatti di "aver commesso un abuso ai danni di chi, in buona fede, acquista i suoi prodotti", come si legge in un comunicato diffuso dall'Associazione a latere dell'esposto. Utente "che, incredibilmente, deve comunque chiedere il permesso alla multinazionale dell'intrattenimento per disinstallare il sistema di controllo e rientrare in possesso pieno del proprio computer"...
     
Approfondimenti: http://www.alcei.org/index.php/archives/105
  

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