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06/02/2004

Musica, protezione a 360 gradi?
    
SunnComm, uno dei maggiori fornitori di tecnologie anti-copia per il mercato discografico, sta per acquisire da una piccola società inglese, Darknoise Technologies, una tecnologia di protezione che, a suo dire, darà del filo da torcere anche ai più abili cracker. O che per lo meno - si potrebbe aggiungere - non potrà essere messa fuori uso schiacciando il tasto shift. A differenza dei lucchetti tradizionali, che vanno a modificare il modo in cui le tracce audio vengono scritte sui CD, la tecnologia di Darknoise agisce più a monte, introducendo delle lievi modifiche alla musica stessa. Tali modifiche fanno in modo che se i brani musicali vengono copiati, ricampionati digitalmente o compressi in uno dei tanti formati audio in circolazione (MP3, WMA, OGG, ecc.), risultano inascoltabili. I file originali, invece, possono essere normalmente ascoltati su tutti i lettori di CD, sia hardware che software. Sul sito di Darknoise viene spiegato che la tecnologia, chiamata Q-Spoiler, "funziona modulando con il file audio originale un selezionato numero di frequenze non udibili". Queste frequenze vengono percepite come un forte rumore solo nel caso in cui la musica originale venga in qualche modo copiata o manipolata. Rispetto a quelle tradizionali, questa tecnica è efficace anche nel caso in cui si tentasse di copiare la musica da una fonte analogica, come ad esempio le casse: tutto ciò che si otterrebbe, infatti, sarebbe dell'audio fortemente alterato. Sotto questo profilo Q-Spoiler ricorda la tecnologia anti-copia che Macrovision creò molti anni fa per impedire la copia del segnale video analogico proveniente da un videoregistratore o da altro dispositivo: anche in questo caso, infatti, il meccanismo di protezione si occupa di introdurre nel segnale dei disturbi percepibili solo nella copia. La tecnologia di Darknoise non è dissimile da quelle già impiegate per i watermark audio, una sorta di filigrane digitali indelebili e non udibili che possono essere inserite in un brano di musica per identificarlo univocamente. La stessa SunnComm, lo scorso anno, annunciò una collaborazione con Stealth MediaLabs per la messa a punto di una tecnologia capace di celare dati all'interno di un file audio. Simili tecnologie sono state annunciata in passato anche dall'inglese Cambridge Consultants e da Microsoft. Sebbene al momento nessuna casa discografica abbia annunciato l'intenzione di adottare simili tecniche di protezione, SunnComm ha affermato di essere in procinto di mostrare la tecnologia Q-Spoiler al colosso BMG, già suo cliente.
     
Approfondimenti: http://punto-informatico.it/p.asp?i=46855
  

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