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16/12/2003

Lauryn Hill accusa la Chiesa
    
Roma - Un j'accuse senza precedenti in Vaticano, nel corso del concerto più canonico e paludato dell'anno. Un attacco alla chiesa e ai preti di fronte allo stato maggiore della Chiesa di Roma. Lauryn Hill, 28 anni, ex cantante dei Fugees e moglie di Rohan Marley, il figlio dell'indimenticato re del reggae Bob, sale sul palco a metà serata e chiede di poter leggere un messaggio prima di cantare. Nelle prime file ci sono cardinali, monsignori. Dietro di loro, settemila e cinquecento spettatori vestiti per le grandi occasioni e riuniti nell'Aula Paolo VI per finanziare, come ogni anno la costruzione delle Chiese, assistendo al concerto che viene registrato e che poi Canale 5 (in contemporanea con Radio Rtl 102.5) trasmetterà alla vigilia di Natale: "Voglio parlarvi non come rappresentante di un movimento religioso ma a titolo personale" esordisce la cantante. "Non ho accettato di partecipare per celebrare come voi la nascita di Cristo, ma per chiedervi perché non siete in lutto per la sua morte dentro questo posto. Il santo Dio è stato testimone della corruzione della sua leadership, dello sfruttamento e degli abusi, e questo è il minimo che si può dire del clero. La malattia non è la benedizione di Dio ma il suo giudizio. Non esiste alcuna spiegazione accettabile con la quale difendere la chiesa. Chiedete le vostre benedizioni a Dio e non agli uomini, invocate dio e non gli uomini, pregate dio e non gli uomini. Pentitevi". In sala c'è sconcerto perché nel tono di Lauryn Hill c'è rabbia, e di fronte a lei, seduta e con in braccio la chitarra, c'è un leggio sul quale muove vari fogli. L'impressione è che in sala non siano molti a capire il suo inglese, ma qualcuno sì: parte un "basta!", poi un fischio, ma è una voce isolata in un oceano di teste. Lei continua: "Qualcuno di voi potrebbe essere offeso da quello che sto dicendo, mi rendo conto, ma che dire di quelle famiglie che sono state tradite dalle persone in cui credevano. E che dire a quei bambini violentati nel corpo e nella mente?". - Pubblicità - Il riferimento allo scandalo della pedofilia che in America è lampante. Prima di cominciare a cantare dice ancora: "L'errore che facciamo è di adulare degli uomini mentre bisognerebbe pregare Dio. Non credo ai rappresentanti di Dio in terra, credo solo in Dio. Gli uomini peccano, e sono loro i responsabili della corruzione. Perciò pentitevi, pentitevi". C'è incredulità ma la maggioranza non ha capito, e infatti alla fine parte un applauso scrosciante e fa uno strano effetto. Un vescovo parla all'orecchio del cardinale Ruini, presidente della Cei, poi si alza e lascia la sala. Si lamenterà con gli organizzatori, ma nessuno al Vicariato, organizzatore con la Prime Time Promotions, aveva avuto dubbi sulla Hill mentre ad esempio Shaggy era stato scartato solo per avere in repertorio la canzone Hey sexy lady. Lauryn Hill ora canta: Damnable Heresis e Social drugs ricamano con i loro testi intorno ai concetti che la cantautrice americana ha appena espresso. Alla fine del concerto i cardinali delle prime file lasciano lentamente la sala. Saluti e baciamano. Ma l'aria è tesa, nonostante le arie natalizie ascoltate, l'Happy Christmas finale cantato da tutti gli artisti e i cori gospel. Il cardinale Ruini, richiesto di un commento, dice solo: "Non ho voglia di commentare nulla". Monsignor Fisichella, rettore dell'Università lateranense e cappellano del Parlamento, è più esplicito: "È stato un esempio di grande maleducazione. Almeno a Natale bisognerebbe pensare ad altro". Mai il concerto di Natale in Vaticano aveva avuto un fuori programma così clamoroso. Cristina Parodi, conduttrice della serata, ha subito definito "un comizio forte e polemico" le parole dell'artista, dissociandosi e chiedendo scusa al clero e a chiunque si fosse sentito offeso. Canale 5 deciderà ora se tagliare dalla trasmissione l'intervento imprevisto.
     
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