CD.club: leggi news

   

25/02/2003

Sheryl Crow accusa i Grammy di averle negato libertà d'espressione
    
Gli organizzatori dei Grammy avrebbero messo a tacere le proteste contro la guerra. Così la pensa Sheryl Crow, secondo cui i responsabili dell'evento - svoltosi ieri 23 marzo al Madison Square Garden di New York - le avrebbero detto di non pronunciare manifesti anti-bellici durante lo spettacolo. "Stavo per fare qualcosa poi il comitato dei Grammy ha chiamato il mio manager", ha confessato la rocker. "Gli hanno detto che volevano rimanere neutrali". Ma dall'altra 'parte delle barricate' la pensano diversamente e anzi è stato negato di aver fatto qualsiasi tentativo di scoraggiamento rispetto all'espressione di sentimenti contro conflitti armati. "Nessuno ha contattato nessun artista riguardo ai contenuti delle loro performance e dei loro discorsi" ha detto il presidente dei Grammy, Neil Portnow, al magazine online Drudge Report. La settimana scorsa, stando alla stessa fonte, un manager della CBS (il network televisivo che ha trasmesso il galà) aveva fatto sapere che i microfoni sarebbero stati spenti se le performance live si fossero trasformate in tribune politiche. "Ovviamente è un'opzione finale (quella di spegnere i microfoni). Ma è molto reale", erano state le parole dell'insider anonimo. La cantautrice del Kentucky, che si è aggiudicata il Best Female Rock Vocal per "Steve McQueen", non si è fatta scoraggiare più di tanto e durante la sua esibizione sul palco dei Grammy ha imbracciato una chitarra la cui cintura riportava le parole "No War
     
Approfondimenti:
  

Torna a tutte le News